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Nino Haratischwili vince la XIV edizione del Premio Lattes Grinzane

È la scrittrice e drammaturga georgiana Nino Haratischwili con “La luce che manca”, edito da Marsilio, la vincitrice della XIV edizione del Premio Lattes Grinzane 2024, riconoscimento internazionale intitolato a Mario Lattes e organizzato dalla Fondazione Bottari Lattes, dedicato ai migliori libri di narrativa italiani e stranieri pubblicati nell’ultimo anno. Gli altri finalisti di questa edizione sono stati Benjamín Labatut (Cile), Federica Manzon, Guadalupe Nettel (Messico) e Sandra Newman (Stati Uniti)

La cerimonia di premiazione, condotta da Alessandro Mari, si è svolta oggi pomeriggio al Teatro Sociale ”Giorgio Busca’ di Alba (Cuneo). A determinare la vittoria di Haratischwili, sono stati i voti di 400 studentesse e studenti di 25 giurie scolastiche delle scuole superiori in tutta Italia, più una di Atene. Lo scrittore Alessandro Baricco, Premio Speciale Lattes Grinzane 2024, ha tenuto come da tradizione del Premio una lectio magistralis. Come stabilito in accordo con la casa editrice Fanucci, è stata inoltre attribuita una Menzione della Giuria a Alan Moore, autore britannico tra i più influenti nella storia del fumetto. Moore ha voluto inviare un messaggio di ringraziamento, a cui è stata data lettura nel corso della cerimonia.

“La luce che manca” di Nino Haratischwili, tradotto in Italia da Fabio Cremonesi, è “un romanzo corale, in cui si racconta la vita di quattro ragazze georgiane che crescono insieme in un periodo storico politico convulso, possiede non solo la forza di restituire delle atmosfere poco conosciute, ma anche di affrescare un mondo a cavallo dei due secoli che cambia politicamente e chiede a gran voce indipendenza e giustizia”. Il volume, si legge nella motivazione della Giuria Tecnica del Premio, che la scorsa primavera aveva selezionato i finalisti, è “poderoso ma la lettura si sostiene facilmente per la scrittura coinvolgente, il ritmo piano, la capacità evocativa, i tratti in evoluzione delle protagoniste, perennemente a caccia di una libertà interiore ed esteriore, fotografate sulla soglia di una giovinezza che diventa età adulta”.